martedì 20 aprile 2010

Islanda, "Terra dei mostri fatta di ghiacci e fuoco"

Da giorni tutti ne parlano, ma nessuno si azzarda a pronunciarne il nome. Per fortuna il Ctrl+C e Ctrl+V ci evita spericolate gimcane ortografiche; oltre a non farsi scrivere, Il vulcano Eyjafjallajökull sta mettendo in ginocchio l’economia di mezza Europa, gettando in grande disagio milioni di viaggiatori e mandando in cassa integrazione non pochi lavoratori del trasporto aereo. Ma guardate bene l’immagine sotto, è una foto del vulcano prima dell' eruzione ripresa da un satellite .

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Quei tre crateri hanno qualcosa di sinistro e inquietante e se osservate bene, la foto ricorda il volto terrorizzato di un bambino. In un recente articolo su Repubblica, Pietro Citati parla dell’Islanda come di una terra di mostri fatta di ghiacci e fuoco, arrivando ad affermare che per comprenderne il paesaggio sconvolgente e teatrale dovremmo leggere la Genesi. Al di là di ogni suggestione che l’immagine può evocare e ragionando in termini puramente scientifici, l’Islanda non è nuova a simili fenomeni. L’isola fa parte della propaggine settentrionale della dorsale medio-atlantica, cioè di quella spaccatura della crosta terrestre che decorre parallelamente all’Africa e al continente americano e da cui si genera nuova crosta terrestre.

La dorsale medio-atlantica separa la zolla africana da quella americana e rappresenta la cerniera che univa i due continenti prima dello smembramento della Pangea, cominciato 200 milioni di anni fa.


L’Islanda, anzi, rappresenta la parte emersa della dorsale e per questo motivo la produzione di materiale vulcanico che sale dalle viscere è decisamente più abbondante che nel resto della dorsale. Il territorio islandese è attraversato da una serie di fratture con asse prevalentemente orientata da SO a NE. Le eruzioni vulcaniche in Islanda sono in gran parte lineari e raramente esplosive. Il fenomeno di questi giorni rappresenta un’anomalia ed è seguito con interesse e preoccupazione dagli studiosi, che non sono riusciti a valutare il fenomeno nelle sue giuste proporzioni. Nessuno è in grado di affermare con una certa ragionevolezza quanto a lungo potrà durare l’eruzione, nessuno è in grado di dire quali effettivi danni la nube potrà arrecare agli aerei in volo. Non esistono modelli precisi, si brancola un po’ nel buio. Il capriccio di un vulcano ha messo in luce l’estrema vulnerabilità dei sistemi complessi e ridimensionato convinzioni consolidate da parte di un certo ecologismo estremo. Non è sempre vero che tutto ciò che naturale sia anche bello. Leopardi lo diceva due secoli fa quando parlava di natura matrigna. In ogni caso questo maestoso e terrificante fenomeno, questo inferno islandese non allontana la vita: la attrae; e centinaia di uccelli, migliaia di trote e di salmoni nuoteranno verso il regno della morte, dove a maggio e giugno si schiuderanno i ditteri.

5 commenti:

  1. Post molto bello e, come sempre, interessante e ben trattato.

    Grazie Prof.! :-)

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  2. Bello come al solito spiegato bene grazie ciao Edvige

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  3. Ti percepisco particolarmente ispirato oltre che dotto!!!
    Ciao, Pecile, buona giornata!

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  4. l'immagine è davvero agghiacciante..grazie per l'info.. molto interessante

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